Per alimenti “probiotici” intendiamo sostanze che letteralmente significano “a favore della vita” poiché derivanti dal greco “pro-bios”.
Scientificamente, per probiotico intendiamo un microrganismo vivente (batterio) che, in simbiosi mutualistica (vive insieme ad un altro organismo traendo dei vantaggi sia per lui che per quest’ultimo), è in condizione di migliorare l’equilibrio intestinale.
I probiotici possono essere somministrati con alimenti fermentati, come ad esempio formaggi o latte, o ancor meglio come preparati specifici in forma liofilizzata, (capsule, bustine) mentre invece per i batteri dello yogurt (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus) non è stata ancora dimostrata alcuna attività probiotica, diversamente da quanto comunemente pensato.
La flora batterica intestinale può essere indebolita da diverse situazioni tra cui le terapie antibiotiche, l’ alimentazione poco corretta, lo stress ecc.
In generale possiamo dire che essi sono in grado di rafforzare le difese immunitarie, favorire e riequilibrare la flora batterica intestinale, migliorare il decorso digestivo, prevenire le infezioni sempre a carico del tratto intestinale, diminuire i livelli di colesterolo, ridurre il rischio di infiammazioni e anche quello delle intolleranze alimentari.
Tra tutti i fermenti lattici, spicca il Lactobacillus Acidophilus il quale riesce ad arrivare particolarmente intatto nell’intestino poichè in grado di sopportare (rispetto agli altri tipi di fermenti) l’acidità che si crea a livello gastrico. E proprio a livello dello stomaco risulta efficace per ridurne l’acidità.
L’utilizzo dei fermenti lattici è consigliabile dalle 3 alle 4 volte all’anno e in caso di problemi a carico della flora batterica intestinale essi possono essere assunti per periodi che variano dai 15 ai 30 giorni.
redazione Nuova Italia Medica