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Le patologie da spiaggia e da 'rientro'

Durante l’estate, complici il caldo, il mare o piscine e la vita all’aperto il rischio di infezioni e malattie aumenta. Tra le più diffuse: infezioni cutanee, gastroenteriti e intossicazioni alimentari, allergie da punture d’insetto, reazioni da contatto causate da meduse e tracine, colpi di sole e colpi di calore.

Durante l'estate, complici il caldo, il mare o piscine e la vita all'aperto il rischio di infezioni e malattie aumenta. Tra le pi� diffuse: infezioni cutanee, gastroenteriti e intossicazioni alimentari, allergie da punture d’insetto, reazioni da contatto causate da meduse e tracine, colpi di sole e colpi di calore.
Le vacanze nella stagione calda, infatti, si traducono spesso in pomeriggi passati sulla sabbia a prendere il sole, concedendosi di tanto in tanto un bagno rigenerante.
Eppure per alcuni la permanenza sui litorali si trasforma in un fastidioso inconveniente: quello delle irritazioni da sabbia.
Non tutti ne sono colpiti, si tratta infatti di un disturbo più frequente fra coloro che presentano una pelle molto delicata, e in genere causa conseguenze di minore entità, del tutto sopportabili.

Le manifestazioni possono essere le più svariate, nei casi più comuni l’irritazione si presenza con chiazze rossastre nelle porzioni del corpo a contatto prolungato con la sabbia, quali piedi, glutei e schiena. Di norma, si prova un lieve fastidio, una sorta di prurito, a volte anche un blando bruciore. Diverso è invece il fenomeno della dermatite atopica da contatto, dovuta a un’ipersensibilità personale della cute: quest’ultimo disturbo, che può comportare secchezza, lacerazioni e nei casi gravi anche sanguinamento, deve essere unicamente trattato dal medico o dal dermatologo.

Naturalmente, le irritazioni da contatto e sfregamento da sabbia devono essere distinte da infezioni più gravi, come funghi, impetigine, verruche e molto altre ancora, abbastanza frequenti al mare.
Frequenti al ritorno da soggiorni balneari anche le micosi cutanee delle dita di piedi e mani, un’infezione piuttosto contagiosa favorita dal contatto diretto e la frequentazione di luoghi pubblici e dallo scarso rispetto di buone norme igieniche. Le micosi sono caratterizzate da chiazze eritemato-squamose localizzate soprattutto sotto la pianta dei piedi o palmo delle mani e a livello interdigitale, sono spesso pruriginose e molto fastidiose.

E’ fondamentale prevenire tali infezioni utilizzando ciabattine in gomma da indossare sempre a bordo piscina, nella doccia e nello spogliatoio e teli, asciugamani e spazzole rigorosamente personali.

L’impetigine è un’infezione batterica molto contagiosa che più comunemente colpisce i bambini. Gli agenti chiamati in causa sono solitamente Streptococcus beta-emolitico di gruppo A e più raramente Staphilococcus aureus. L’impetigine causa vescicole-bolle che si risolvono nel giro di 4-8 giorni. Nelle forme più lievi e superficiali è sufficiente un trattamento locale con antisettici per ammorbidire e rimuovere le squame crostose e l'uso di antibiotici topici da applicare 2-3 volte al giorno per almeno una settimana dopo la scomparsa delle lesioni.
Nei bambini è importante anche fare attenzione alle punture d'insetto, evitando che i piccoli si grattino, in modo da impedire l'impianto dei batteri e la diffusione dell'infezione

A proposito di punture di insetto, api e vespidi, causano reazioni che variano da una semplice eruzione pomfoide ad un quadro di shock anafilattico che, sebbene raro, può mettere il soggetto in serio pericolo di vita. Altre punture di insetto, ad esempio quelle delle zanzare, devono comunque essere tenute in seria considerazione e prevenute attraverso norme igienico-comportamentali: evitare l’uscita nelle ore del tramonto, utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe, proteggersi con zanzariere ed eventuali repellenti da azionare negli ambienti o da applicare sulla pelle..

Nella maggior parte dei casi le reazioni che si riscontrano dopo una puntura di insetto sono: arrossamento, gonfiore nella zona della puntura, fastidio o dolore che si risolvono completamente in 5-10 giorni; febbre e sensazione di malessere, ma destinati a scomparire abbastanza rapidamente. In tutti questi casi è sufficiente una pomata a base di anti-istaminici e se c’è febbre e molto dolore un banale antifebbrile come paracetamolo o ibuprofene.

Ma ci sono anche le punture delle meduse che provocano dolore bruciante e poi prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa ed edematosa con possibile formazione di una bolla. Dopo una puntura di medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con bicarbonato, medicando, poi la parte con un gel a base di cloruro d’ alluminio; nel caso di puntura da tracina, mettere subito il piede sotto la sabbia calda o tamponare con acqua bollente, perché il calore lenisce il dolore provocato dalle tossine velenose.

Redazione Nuovaitaliamedica

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