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TERAPIA ANDROGENA

NELLA PATOLOGIA DA CARENZA DI TESTOSTERONE LA TERAPIA SOSTITUTIVA HA UN RUOLO FONDAMENTALE.

PER LA TERAPIA SOSTITUTIVA SI RICORRE AL TESTOSTERONE E SUOI DERIVATI IN VARIE FORME FARMACEUTICHE.
TALI PRESIDI TERAPEUTICI PRESENTANO PERÒ ALCUNI INCONVENIENTI.
II testosterone naturale, per via orale, è inefficace in quanto precocemente inattivato a livel
lo epatico (Emmens e Parkes, 1939; Foss, 1939; Nieschlag, 1975; Harri, 1970)
Gli esteri del testosterone (iniettabiii) ad azione pronta o protratta, presentano: una certa fluttuazione dei livelli ematici degli androgeni;
una scarsa compliance del paziente derivante dalla poca praticità d'uso del farmaco e dal
la possibilità di reazioni locali nel punto di iniezione (Franchi e col. 1978; Sarris 1977).

II metiltestosterone e il fluossimesterone, composti 17aalchilati del testosterone, anche se si sono dimostrati attivi per via orale, hanno una potenzialmente elevata epatotossìcità, potendo provocare ittero con COlestasi intraepatica (Westaby et al., 1977; V. Patrono, Endocrinologia
per la clinica, IV ed. 1981).
Derivati sintetici del dìidrotestosterone quali il mesterolone, per quanto privi degli effetti collaterali dei 17aalchilati, esplicano una debole attività androgena (Franchi e Luisi 1978; Brotherton, Sex Hormone Farmacology, 1976; Kloer et al. 1980)


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