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Aspetti positivi e negativi della resezione transuretrale della prostata

(RTUP) E' uno degli interventi chirurgici più frequentemente eseguiti negli Stati Uniti.

La resezione transuretrale della prostata (RTUP) è uno degli interventi chirurgici più frequentemente eseguiti negli Stati Uniti. La frequenza di questo intervento varia però da una regione geografica all'altra e tale variabilità sembra dipendere non tanto da una diversa incidenza dell'ipertrofia prostatica benigna quanto da differenze di vedute, da parte dei medici, sulle indicazioni all'esecuzione di questo intervento. La questione potrebbe essere risolta mediante sperimentazioni cliniche controllate, che sono però costose, richiedono tempo, si dimostrano difficilmente attuabili (specialmente nel caso di provvedimenti che suini ormai etnia ti .1 lai park' della terapia a hi tua lei e risultano frequentemenle non conclusive. Alcuni ricercatori che collaborano al Maine Medical Assessment Program hanno quindi utilizzato vari metodi alternativi per valutare i vantaggi della RTUP rispetto a quelli di una vigile attesa. Questi metodi consistono nelle valutazioni di dati obiettivi e di orientamenti espressi dalla letteratura attuale, dall'uso di dati di base generalmente accettati, dai colloqui con medici e pazienti e dalle analisi dei risultati definitivi.
I ricercatori hanno riscontrili!) una generale concordanza di pareri in merito all'opportunità di ricorrere alla RTUP nei pazienti con ritenzione cronica di urina (con residuo postminzionale superiore a 200 mi o con segni di idronefrosi o di idrouretere). Questi pazienti non sono stati quindi presi in considerazione nella valutazione, e neppure quelli con creatininemia superiore a 2 mg/dl, quelli con carcinoma della prostata, adinamia vescicale od altre affezioni urologiche. Fondamentalmente, sono stati pertanto valutati pazienti con ipertrofia prostatica benigna, in situazioni che variano fra la condizione asintomatica e quella gravemente sintomatica e con disturbi rappresentati da difficoltà di inizio della minzione, minzione frequente o stentata, disuria o perdite urinarie involontarie. Una dettagliata analisi previsionale dei risultati liliali ha indicato che. per un paziente di 70 anni, la RTLP comporterebbe una riduzione della aspettativa di vita dell'ordine di 1,01 mesi. Questo risultato, basato su dati che comprendono il rischio di morte postoperatoria, dovrebbe indurre ad un momento di riflessione i medici che propongono talvolta il ricorso immediato alla RTUP allo scopo di prevenire le sepsi urinarie e l'insufficienza renale cronica o di rinviare l'esecuzione di questo intervento ad un'epoca successiva, quando le condizioni del paziente potrebbero essere ancora più scadenti. Tuttavia, eon l'impiego di una formula per la determinazione dei risultati in termini di «mesi di vita migliore» (MVM), i vantaggi sintomatologia ottenuti con l'intervento sono risultati espressi da un valore di 2.^4 MVM. In una successiva indagine, svolta attraverso colloqui con pazienti sottoposti a RTUP, i ricercatoli hanno xilevato che l'intervento operatorio aveva nettamente attenuato i disturbi urinari nel 93% dei soggetti gravemente sintomatici e nel 79% di quelli moderatamente sintomatici. Indici statisticamente significativi di miglioramento della qualità della vita sono stati tuttavia riscontrati soltanto nei pazienti che. prima dell'intervento, avevano presentalo ritenzione urinaria acuta o altri gravi disturbi. Quasi in un quarto dei pazienti sottoposti a RTUP si sono verificatc complicazioni di varia gravita, a breve termine. Il 4% e anelalo incontro ad incontinenza urinaria permanente ed il 5% ad impotenza. Gli autori dell'indagine hanno concluso che e impossibile adottare una regola generale per determinare la necessita di sottoporre a questo intervento operatorio un paziente affetto da ipertrofia prostatica benigna. Si tratta essenzialmente di una questione di qualità di vita: il grado di accetta/ione dei vari pazienti nei confronti dei disturbi che accompagnano la loro affezione e pero ampiamente variabile, o gli autori invitano pertanto ad individualizzare la decisione, dopo avere accuratamente informato i pazienti circa le varie possibilità terapeutiche.

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