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LE TERAPIE CHIRURGICHE PER L'IMPOTENZA

Le terapie chirurgiche dell'impotenza possono essere eseguite quasi sempre in day hospital: il paziente è cioè in grado, nell'arco di una giornata, di risolvere i suoi problemi. Questi i possibili interventi.

Gli incurvamenti dei corpi cavernosi del pene sono alterazioni del tessuto erettile che possono essere presenti fin dalla nascita, oppure comparire, a causa di una fibrosi, dopo traumi o malattie come l'ipertensione arteriosa e il diabete. Possono essere anche una conseguenza della malattia di La Peyronie (induratio penis plastica su base autoimmune) che, se non curata in tempo e in modo adegua-to, porta a impotenza non solo coitale ma anche erettile. Il raddrizzamento del pene avviene con un intervento, detto corporoplastica, che consente in seguito un coito fisiologico.
Bay-pass arterioso
Quando le arterie che portano il sangue ai corpi cavernosi sono tanto alterate da non poter ottenere alcun beneficio duraturo dall'uso dei farmaci vasoattivi, si può intervenire direttamente con la realizzazione di un micro by-pass. L'operazione consiste nel collegare l'arteria dorsale del pene (che rifornisce direttamente i corpi cavernosi) con l'arteria epigastrica, ricca di sangue, situata al di sopra del pube. In tal modo si saltano le ostruzioni e il pene viene di nuovo regolarmente irrorato. L'intervento, che richiede una degenza di due-tre giorni e consente
di tornare a una normale attività sessuale nel giro di un mese, è consigliabile soprattutto alle persone giovani.

Se l'impotenza di origine vascolare è dovuta non a uno scarso afflusso dì sangue, ma ad una alterazione del meccanismo di occlusione venosa per cui il sangue non viene trattenuto nei corpi cavernosi, il difetto può essere corretto con un'altra tecnica di microchirurgia. Consiste nel legare la vena dorsale profonda del pene e le vene cavernose, che permettono il deflusso del sangue dai corpi cavernosi, e nel restringere le crure, cioè le «radici» dei corpi cavernosi stessi. È un tipo di chirurgia in costante evoluzione, che permette di guarire completamente nel 60-65% dei casi. L'intervento comporta due giorni di degenza e un mese di astinenza prima di riprendere normalmente l'attività sessuale.

Quando la situazione vascolare (oppure l'innervazione, come nel caso delle paralisi da lesione midollare) è irrecuperabile e risulta impossibile un'erezione naturale sufficientemente rigida, si impiantano nei corpi cavernosi delle protesi che ridanno al pene la rigidità necessaria al coito. Le protesi più perfezionate oggi in uso conferiscono al pene un aspetto naturale, e non sono visibili dalla donna. In genere hanno successo nel 90% dei casi.

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