Affonda le radici delle sue origini in Cina, e più precisamente nel 2700 a.c. periodo in cui l’imperatore Shen Nung, si dice, ne fosse già un gran degustatore.
Le proprietà di questo infuso, altamente benefiche, lo hanno reso popolare e amato negli anni.
Da dove si ricava questo prezioso elemento? Dai germogli e dalle foglie di una pianta denominata “camelia sinensis”. La particolarità di questo Te sta nella sua lavorazione, la quale prevede una essiccazione delle foglie a fuoco dolce al fine poi di non ottenere la fermentazione tipica delle altre varianti.
E’ bene puntualizzare che in Occidente, quello che beviamo è il Te nero che, passando attraverso queste determinate lavorazioni, diventa Te Verde.
Negli anni, numerosi studi hanno comprovato le sue stupefacenti proprietà:
è antiossidante (contiene polifenoli e carotenoidi) e pertanto contrasta i radicali liberi; possiede proprietà antitumorali; nella cura dell’obesità facilita la riduzione del grasso; inoltre a livello del sistema cardio-circolatorio agisce positivamente sia sul cuore che sulla circolazione stessa.
In realtà sono tante e tante altre ancora le azioni benefiche che potremmo elencare, difatti vi sono addirittura dei trattati che decantano tutte le meraviglie di questo Te, ma a livello medico queste sono sicuramente le più importanti.
Tra tutte le varianti disponibili, ricordiamo in particolare il Gyokuro che è considerato tra i migliori esistenti al mondo, con sapore leggermente dolce e che viene degustato dai giapponesi come se fosse un liquore : data la sua prelibatezza e preziosità ciò non accade più che un paio di volte in un anno.
Per quanto riguarda le varianti più diffuse, quelle derivanti propriamente dalla pianta senza particolari lavorazioni, se ne consiglia l’assunzione di 2 o 3 tazze al giorno, possibilmente dopo i pasti.
Redazione nuovaitaliamedica.it