La coprocoltura è un indagine microbiologica che fornisce informazioni sulla presenza di microrganismi atipici delle feci.
Si tratta di microrganismi che non appartengono alla normale flora batterica intestinale e che possono essere causa di processi infettivi del tratto gastroenterico.
Generalmente viene prescritto in caso di evidenza di una diarrea acuta, di una diarrea improvvisa, di una diarrea persistente. In genere si considera diarrea di tipo infettivo, quando vengono emesse almeno cinque scariche nell'arco di una giornata o almeno tre scariche al giorno per tre giorni consecutivi.
E' quindi un esame a scopo essenzialmente diagnostico, ma grazie all'eventuale antibiogramma può rivelarsi utile anche per scegliere il medicinale più idoneo, l'antibiotico, all'eradicazione del patogeno.
La coprocoltura standard prevede la ricerca di: Salmonella spp. Shigella spp. e Campylobacter spp. tutti batteri responsabili di infezioni intestinali trasmesse attraverso il consumo di acqua o alimenti contaminati e tipicamente associate a diarrea, dolori addominali, febbre più o meno elevata e presenza di muco o pus nelle feci. (raro nelle campylobatteriosi). Altri microorganismi più noti che all'occorrenza possono essere ricercati tramite coprocoltura estesa,che deve essere quindi eseguita in base ad un sospetto clinico ben preciso sono ad esempio: l'Escherichia coli, il Vibrio spp. (meglio noto come vibrione del colera), lo Staphylococcus aureus, il Clostridium, lo Streptococcus agalactiae e miceti.
La raccolta delle feci viene affidata al paziente, insieme al rispetto di alcune norme finalizzate alla buona riuscita della coprocoltura, al fine di evitare la contaminazione con urine e detergenti, l'evacuazione dovrebbe avvenire in un recipiente tipo “vaso da notte”, accuratamente pulito.
I campioni delle feci vanno immediatamente raccolti con l'ausilio dell'apposita spatolina, quindi depositate nel relativo recipiente riempiendolo fino alla metà.
E' molto importante prelevare i campioni in tre o quattro punti diversi delle feci, avendo cura di raccoglierli in corrispondenza di eventuali tracce di muco, sangue o pus (per la maggiore probabilità di ritrovarvi eventuali patogeni).
Dopo la raccolta il contenitore, chiuso con cura e contrassegnato con nome, cognome e data, dev'essere immediatamente portato al laboratorio di analisi.
I batteri, infatti, possono morire o proliferare eccessivamente ed anche il pH delle feci può subire modificazioni importanti.
Nei giorni che precedono la coprocoltura non utilizzare lassativi, purghe o supposte per evacuare. E' inoltre necessario sospendere, secondo quanto prescritto dal proprio medico, eventuali terapie antibiotiche.
a cura del Centro Medico Eudermico Italiano