La coagulazione del sangue è un complesso di reazioni che hanno luogo quando il sangue fuoriesce dai vasi o viene a contatto con una superficie diversa da quella dell’endotelio che ne tappezza le pareti.
La formazione del coagulo costituisce un meccanismo protettivo che ha lo scopo di arrestare la perdita di sangue ( emostasi ) da eventuali ferite.
In condizioni normali il meccanismo emostatico è attivato solo localmente, cioè solo dove è necessario e per il tempo strettamente indispensabile ad arrestare l’emorragia, mentre nelle altre zone dell’organismo il sangue continua a mantenere la sua abituale fluidità.
In altre parole, affinché non si verificano danni all’organismo, la coagulazione deve essere perfettamente controllata nello spazio e nel tempo, altrimenti si potrebbe avere un’eccessiva coagulazione che potrebbe provocare una trombosi.
Lo scopo dell’emostasi, cioè del meccanismo che porta alla stasi della fuoriuscita del sangue, è quello di formare appunto una sorta di “tappo” alla breccia di un vaso sanguigno, impiegando i costituenti stessi del sangue.
Affinché sia assicurata un’efficiente emostasi è necessario che siano corretti i fattori della coagulazione. I fattori di coagulazione sono proteine circolanti nel sangue e prodotte quasi tutte dal fegato. Se ne conoscono una dozzina circa, indicati in genere con un numero romano (es fattore VII, VIII o IX) o con il loro nome proprio (es. fibrinogeno).
Essi hanno la caratteristica peculiare di agire in sequenza, uno dietro l’altro, aumentando di volta in volta notevolmente il numero di molecole formate, cosicchè si ottiene un numero enorme di molecole di fibrina, che è la proteina che forma una "maglia" (insieme con le piastrine) sopra il luogo della ferita.
I test della coagulazione, che avvengono tramite semplice prelievo di sangue, valutano il processo nel suo insieme, oppure singoli fattori o fasi della reazione.
Si procede innanzitutto con la misurazione del tempo di coagulazione in provetta del sangue estratto dall’organismo (normalmente 12-14 minuti primi), poi co la valutazione del tempo di tromboplastina parziale che indica il tempo necessario affinché il plasma coaguli, la determinazione dell’attività protrombinica , il conteggio e lo studio delle piastrine.
Gli esami per la coagulazione vengono consigliati dal medico quando una per¬sona deve sottoporsi ad un intervento chirurgico o vuole semplicemente conoscere il proprio stato di salute oppure per controllare la terapia anticoa¬gulante quando una persona ha avuto malattie riconducibili ad una alterata coagulazione del sangue come l'infarto del miocardio o l'ictus cerebrale oppure per diagnosticare malattie legate alle piastrine o ai fattori delle coa¬gulazione quando una persona evidenzia, per esempio, la comparsa frequente di ematomi.
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