Il tampone faringeo è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili di infezioni localizzate nella faringe.
Il tampone faringeo viene eseguito in tutti i soggetti che presentano segni clinici sospetti; l'applicazione più classica di questo esame è la diagnosi di infezioni da Streptococco Beta-emolitico di gruppo A (o Streptococcus pyogenes), un batterio responsabile di faringotonsillitii ma anche, almeno potenzialmente, di gravi complicanze.
Il tampone faringeo può essere utilizzato anche per la diagnosi di difterite, mughetto, candidosi orale, gonorrea faringea, scarlattina, epiglottidite e infezioni da Staphylococcus aureus.
La possibilità di accertare da quale agente l’infezione è effettivamente causata inoltre permette di limitare la prescrizione di antibiotici ai casi in cui è realmente necessario. Il tampone faringeo è del tutto indolore e dura pochi secondi. Per sottoporsi al test, il paziente non deve assumere antibiotici nei 5 giorni che precedono l’esame e deve essere digiuno.
Il test viene eseguito strisciando sulla mucosa della faringe un apposito tampone monouso, un sottile bastoncino cotonato, simile a un cotton fioc.
Il bastoncino viene inserito nella gola del paziente e strofinato delicatamente prima sulle tonsille e successivamente sulla mucosa della faringe posteriore (zone in cui si annidano generalmente i microorganismi responsabili della faringite), avendo cura di evitare il contatto con le altre mucose del cavo orale. Sul cotone si depositano le secrezioni presenti in gola, le cellule ed essudato che poi vengono analizzati in laboratorio.
Nella procedura classica, che richiede due o tre giorni prima di fornire risultati, le cellule raccolte vengono fatte riprodurre in un terreno di coltura contenente gli elementi necessari alla crescita dei microorganismi; una volta ottenuta una popolazione cellulare sufficientemente ampia, le colonie vengono utilizzate a fini diagnostici e terapeutici,e si fa l’antibiogramma, valutando quindi la sensibilità ai vari tipi di antibiotici e scegliendo quindi il farmaco più efficace. Se ad esempio il tampone faringeo mostra che la faringite ha origini virali (come succede nella maggior parte degli episodi acuti) è assolutamente inutile, e per molti aspetti dannoso, assumere antibiotici.
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