Il cibo: bisogno primario per eccellenza di uomini e animali, la sensazione di fame è ciò che spinge a cercare il sfamarsi fino a quando non ci si sente sazi.
Allo stato naturale devono esistere dei meccanismi di regolazione dell’appetito e della sazietà che potrebbero funzionare se si desse loro ascolto e se spesso non venissero danneggati fin dalla primissima infanzia.
La fame è una sensazione molto spiacevole che si avverte a livello dello stomaco, della gola, della bocca, della testa, che aumenta di intensità a mano a mano che perdura l’impossibilità di soddisfarla
La realtà è che la maggior parte delle volte non si mangia quando si ha appetito, è cioè in risposta a un segnale interno, ma semplicemente perchè è l’ora di pranzo o di cena.
L’appetito è una sensazione che fa desiderare di mangiare non qualsiasi cosa, ma qualche cibo in particolare. Ci si può sentire sazi alla fine di un pasto, ma mangiare ancora se viene presentato un nuovo piatto, stuzzicante per la vista o per l’olfatto.
Sia l’appetito sia la sazietà sono regolati da una rete di connessioni tra certe zone del cervello, che rispondono con segnali appropriati a stimoli che provengono dalla periferia.
E' il cervello a governare il tutto: se i depositi di grasso aumentano viene incentivata la produzione di leptina , ( un ormone proteico che segnala all'ipotalamo se c'è carenza o abbondanza di cibo ) se invece diminuiscono, l'introito calorico viene favorito dalla ridotta secrezione dell'ormone. Quando lo stomaco è vuoto è sempre il cervello a rilasciare la grelina, l'ormone responsabile dell'aumento del senso di fame: la grelina aumenta progressivamente durante il digiuno e diminuisce rapidamente in seguito all’ingestione di cibo. Anche l’insulina gioco un ruolo importante nella sensazione di sazietà o di fame: il suo scopo è quello di trasportare zucchero nel muscolo e nel fegato fino al riempimento delle scorte.
Dipende, quindi, tutto dagli ormoni, la sensazione di pienezza è generata non dal volume occupato dal cibo ingerito, ma dai suoi nutrienti, le cellule nel tratto gastrointestinale registrano le sostanze assunte e in base ad esse producono gli ormoni della “sazietà”.
Tramite l’esercizio fisico però si liberano adrenalina e noradrenalina che, se da un lato favoriscono il consumo di acidi grassi liberi a scopi energetici, dall'altro tendono a far abbassare i livelli di insulina e quindi si riesce a contrastare il senso di fame e a mantenere l'ideale peso forma.
Per evitare di mangiare oltre misura si consiglia l'assunzione di alcuni tipi di cibi che attivano il meccanismo della ‘sazietà’, come i cereali, ma anche cibi proteici e fibre, che attivano gli ormoni “anti-fame”. Fomdamentale poi bere molta acqua (gli esperti raccomandano almeno 2 litri al giorno) e ridurre la quantità dei cibi durante i pasti, aumentando invece il numero di questi ultimi per mantenere un livello di energia il più costante possibile. Mangiare poco, quindi, e più spesso.
Nim