La tricomoniasi è un’infezione genitale, trasmessa per via sessuale, causata da un parassita, il Trichomonas vaginalis. La zona di contagione per la donna è la vagina, mentre per l’uomo l’uretra.
La tricomoniasi è un’infezione genitale, trasmessa per via sessuale, causata da un parassita, il Trichomonas vaginalis. La zona di contagione per la donna è la vagina, mentre per l’uomo l’uretra. Deve essere curata in modo tempestivo, perché il rischio è che l’infezione possa risalire le vie genitali infettando anche le vie urinarie.
Questa malattia a trasmissione sessuale è causata da un protozoo, cioè da un parassita unicellulare (quindi composto da una singola cellula). Questo microrganismo, chiamato Trichomonas vaginalis, si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti. La sua infezione provoca per lo più disturbi sessuali ed urinari, come vaginiti, uretriti e prostatiti.
Al microscopio, il Trichomonas vaginalis appare come una cellula di grandi dimensioni e di forma ovale. Inoltre, questo protozoo è dotato di una membrana ondulante e di flagelli. I flagelli sono una specie di code, con cui il parassita riesce a muoversi all'interno dell’apparato genitale. In particolare, le sedi d’infezione preferite sono l’uretra, la prostata, e nelle donne la vagina.
Come anticipato, la tricomoniasi è una tipica infezione trasmessa attraverso i contatti sessuali, specie se non protetti. Qualsiasi persona sessualmente attiva può, quindi, infettarsi con il Trichomonas. Il rischio è chiaramente correlato al numero di partners e alle abitudini sessuali
Un'altra possibile modalità di contagio avviene attraverso l'uso promiscuo, quindi condiviso, di asciugamani umidi, giocattoli sessuali, piscine, servizi igienici o biancheria intima.
Molto spesso l’infezione da Trichomonas vaginalis non provoca sintomi o disturbi di rilievo. Nei casi in cui i sintomi si manifestano sono chiaramente diversi nell’uomo e nella donna. Gli uomini, in particolare, sono più spesso dei portatori asintomatici e solamente nei rari casi in cui l’infezione provoca uretriti o prostatiti possono essere presenti irritazioni al glande, secrezioni uretrali scarse o moderate, bruciore ad urinare e durante l’eiaculazione
La tricomoniasi non è soltanto una malattia fastidiosa, sgradevole e irritante.
Anche quando passa inosservata per anni, se non trattata adeguatamente la tricomoniasi può infatti dar luogo a severe complicanze. In particolare, può provocare sterilità, sia nella donna che nell’uomo. Inoltre, può causare irritazioni del pene e infiammazioni della prostata nell’uomo,
È infatti spesso associata ad altre malattie come gonorrea, sifilide, infezioni da Clamidia e HIV.
Per una corretta valutazione ci vuole una visita medica, un tampone e magari l’analisi dell’urine.
La diagnosi si ottiene con la semplice osservazione al microscopio delle secrezioni vaginali o uretrali affiancata dall’analisi microbiologica.
La terapia della tricomoniasi si basa in particolare sull'assunzione di antibiotici specifici, come il metronidazolo. In alternativa, per le infezioni resistenti al metromidazolo, è prescritto il tinidazolo. Un'altra considerazione molto importante è che la terapia deve coinvolgere anche il partner o i partners sessuali.
Se il trattamento della tricomoniasi è tempestivo, la guarigione è rapida.
La prevenzione della malattia invece si effettua con l’uso regolare e corretto del preservativo in ogni rapporto sessuale, specie quando abbiamo a che fare con partner occasionali.
Redazione Nuovaitaliamedica