Sono passati ventotto anni dalla tiratura della prima copia cartacea, uscita in Lombardia nell'ormai lontano febbraio 1992. In quella occasione il giornale cominciò ad occuparsi della comunicazione ai medici e anche al pubblico di tutti i temi inerenti alla primaria importanza della salute.
Il nostro giornale, Nuova Italia Medica, adesso si presenta con una veste editoriale rinnovata.
Sono passati ventotto anni dalla tiratura della prima copia cartacea, uscita in Lombardia nell'ormai lontano febbraio 1992. In quella occasione il giornale oltre ed interessarsi di tanti argomenti scientifici di primaria importanza, riguardanti le ultime innovazioni rivoluzionarie che avvenivano nel campo della medicina e della chirurgia, cominciò ad occuparsi della comunicazione ai medici e anche al pubblico di tutti i temi inerenti alla primaria importanza della salute.
Ci fu una prima reazione al nostro giornale alla legge n. 92 del 5 febbraio 1998, che in poche parole per colpire la stragrande maggioranza dei medici e a tutela soltanto di alcuni baroni della medicina, sopprimeva e strangolava ogni fonte di informazione per il cittadino.
Fortunatamente, circa due anni dopo una dura sofferenza delle categorie mediche, il decreto Bersani liberalizzò il settore di informazione, strappandolo a tanti mistificatori che albergavano negli ordini professionali e nella federazione nazionale degli ordini dei medici.
Nella veste di direttore di questo giornale, prima del decreto Bersani, fui il primo a ricorrere per ottenere giustizia al garante della concorrenza e del mercato, allora da poco istituito, che nella persona dell'allora primo ministro Giuliano Amato, ebbe ragione della tesi sostenuta e vinse la battaglia per la giusta causa promossa, con attestazioni scrisse firmate personalmente da Giuliano Amato.
I temi che il nostro giornale ha affrontato principalmente, pur spaziando in tutti i settori dell'informazione medica, hanno riguardato la medicina preventiva, la dermatologia, l'endocrinologia, l'urologia, l'andrologia, la venereologia, la tricologia medica e la chirurgia andrologica e dermatologica. Nonché la cura di tante malattie gravi, trattate in varie strutture sanitarie indicate dal nostro in tutto il territorio nazionale.
Il giornale si apre sempre piò alle ultime applicazioni della biofisica elettronica, della robotica, della bioingegneria medica e della memoria artificiale. La nostra testata, coronata dal tricolore, rimane uno degli ultimi organi di informazione libera, non solo per i medici, ma anche per i pazienti e per tutti italiani.
Direttore responsabile Pellegriti Antonino medico chirurgo specialista